IL
MONTENEGRO MODERNO E CONTEMPORANEO
Occupato
dagli ottomani nel 1499, il piccolo principato montenegrino
di Zeta riesce a mantenere una sua indipendenza de
facto grazie alla conformazione del territorio, che
lo rende una vera e propria fortezza naturale. A partire
dalla fine del XVII secolo, inoltre, i montenegrini
iniziano una lenta ma risoluta espansione ai danni
degli ottomani, che li porterà nel giro di
due secoli a conquistare le terre circostanti la valle
del fiume Zeta espandendosi in ogni direzione tranne
che verso la costa dalmata, saldamente tenuta prima
dai veneziani e poi dagli asburgici.
Dopo la Grande Guerra il regno di Montenegro, formalmente
vincitore, viene annesso d'imperio al regno Serbo-Croato-Sloveno,
grazie agli alleati anglofrancesi che intendevano
così danneggiare la politica adriatica dell'Italia,
legata a Podgoriza dal matrimonio dinastico fra Vittorio
Emanuele III e la figlia del re montenegrino, Elena.
Liberato per il breve periodo 1941-44 dall'Asse (che
tuttavia non riesce a dargli una vera veste istituzionale
e che contemporaneamente lo occupa militarmente, rimanendo
invischiata in una ferocissima guerra di bande fra
le montagne dell'altopiano montenegrino), nel 1944
torna sotto la dominazione iugoslava, nell'ambito
della quale – con piccole variazioni territoriali
(fra cui l'importantissima annessione delle Bocche
di Cattaro e la perdita del Cossovo occidentale) –
i confini assumono l'attuale conformazione, mantenuta
anche dopo l'indipendenza definitivamente raggiunta
nel 2006.
E.M.
Per
gentile concessione della rivista "Storia in
rete"

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